IL MALE

di Lorenzo Parolin[L8/806]

È una triste realtà: il male c’è! Lo sperimentiamo dentro e fuori di noi (ne siamo come inzuppati ). Esso è misterioso (ci rimane incomprensibile), intuiamo che è molto più grande di noi e sentiamo che non è possibile vincerlo da soli.
Satana fa di tutto per persuadere gli uomini che è da vigliacchi accettare il male, la violenza, l’ingiustizia, la sofferenza … e spinge i suoi polli alla ribellione e alla vendetta. In questo modo, la difesa, la rivalsa e gli attacchi preventivi, cioè i mali che si compiono in risposta alle provocazioni, restano giustificati. Così, però, si diventa malefici noi stessi, soldati del male, suoi complici. E il male dilaga ed impera.
Il vero piacere del Maligno non sta nel far compiere il male ai malvagi, ma nel costringere i buoni a reagire alle provocazioni dei suoi adepti.
Primo passo intelligente : prendere atto che il male esiste. Dire che non c’è, perché non lo si vede, sarebbe contro ogni razionalità. Un male inesistente (perché invisibile) diventerebbe inaffrontabile e quindi invincibile. Accettare quello che di doloroso o di malvagio succede nella vita non significa essere d’accordo o gradire ciò che accade, né significa sottomettersi, rassegnarsi, sopportare, tollerare, ma solo riconoscere che c’è un problema da risolvere.
Secondo passo intelligente : aprire bene gli occhi, studiare in lungo e in largo la questione, proporsi di scendere in campo per dare battaglia, capire la propria inadeguatezza a combatterlo in solitaria, capire che anche formando squadra, lega, legione, esercito non avremmo alcuna chance di vincere/battere il Maligno e che solo scegliendo come compagno d’armi il Maestro e seguendo alla lettera le sue istruzioni è possibile fronteggiarlo validamente.
L’arma vincente è sempre e solo l’amore. Tutto il resto è diminuzione. Al male Gesù ha risposto con l’amore, ed è risorto .
Dio Padre, ben sapendo che l’intelligenza spirituale dei sacerdoti, dei farisei e dei capi del popolo era acciecata dai vizi e dalle soffiate del Maligno, ha chiesto a Cristo di accettare con amore e compassione anche un possibile attacco violento degli uomini. Cristo ce l’ha fatta, e quella che sembrava una sconfitta è diventata una vittoria luminosa.

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/806]